Atmosfere anni ’30, ’40, europee e non, d’altri tempi insomma, quelle dei celeberrimi Comedian Harmonists, gruppo vocale a cappella tedesco che trovò il successo in un periodo storico, quello tre le due Guerre, che aveva sete di quella loro freschezza vocale e di un repertorio che facesse sognare tempi migliori.
Da un lato il mostro dell’antisemitismo nazista cominciava a estendere la sua nera ombra su un’Europa sull’orlo dela devastazione, dall’altro questo gruppo di amici-cantanti tentava, grazie alla musica, una salvezza verso gli Stati Uniti, sotto la spinta soprattutto di uno dei membri, Harry Frommermann, che, come altri due, è ebreo.
Un film girato da Eberhard Fechner nel 1976 celebra la loro storia.
Ad onorare questo genere nei nostri giorni c’è però un gruppo, il cui nome è evidentemente ispirato all’ensemble tedesco, Italian Harmonists che come il nome suggerisce è composto da cantanti italiani, membri del coro del Teatro alla Scala di Milano.
Qui un assaggio del loro repertorio, che non è solo un omaggio ai colleghi d’oltralpe, ma include anche vecchie memorie di sapore italiano…notevoli
1. Mein Onkel Bumba
2. Crapa pelada
3. Ma le gambe
4. Quel motivetto che mi piace tanto
5. Voglio vivere così
6. A Zonzo
7. Tornerai
tratte direttamente dal loro sito ufficiale, che doverosamente riporto qui:
http://www.italianharmonists.it/index.php
Kurtlein ha detto:
Be’, ero a vedere gli Italian Harmonists al Teatro Derby due sere fa. Che dire? Lo spettacolo di miglior eleganza e ironia dell’ultima stagione teatrale. Meriterebbero la Scala (da cui mi sembra di aver capito che provengono…)
Lunga vita!
mazzanticg ha detto:
@Kurtlein
Sì, hai capito bene, hanno provenienza scaligera.
Properzia